Spamming e GDPR

14 ottobre 2019

Con la sentenza 41604/2019, la terza sezione penale della Corte di Cassazione, ha precisato che lo spamming, ovvero l’invio in varie forme di una pluralità di messaggi pubblicitari a una vasta platea di utenti senza il consenso di costoro, assume rilevo penale, nel momento in cui si verifichi per ciascun destinatario un effettivo “ nocumento”.

Sul punto, la Cassazione chiarisce che il concetto di “nocumento”  non può certo esaurirsi nel semplice fastidio di dover cancellare di volta in volta le mail indesiderate, ma deve tradursi in un pregiudizio concreto, anche non patrimoniale, ma comunque suscettibile di essere giuridicamente apprezzato. 

In tal senso, pertanto, chiarisce la Corte di Cassazione che occorre un’adeguata verifica fattuale volta ad accertare, a esempio, se l’utente abbia segnalato al mittente di non voler ricevere un certo dopo di messaggi e se nonostante tale iniziativa, l’agente abbia perseverato in maniera non occasionale a inviare messaggi indesiderati, creando così un reale disagio al destinatario.

Archivio news

 

News dello studio

mag7

07/05/2024

Modifica al codice deontologico in materia di equo compenso

Il 3 maggio 2024, e’ stato pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il  seguente Comunicato del CNF:  Il Consiglio nazionale forense, nella seduta  amministrativa  del 23

mag3

03/05/2024

Lotta contro le contraffazioni commesse online

Lotta contro i reati e ingerenza nei diritti fondamentali: un'autorita` pubblica nazionale incaricata della lotta contro le contraffazioni commesse online puo` accedere ai dati identificativi a

mag3

03/05/2024

Tabulati Telefonici

Secondo la legge italiana, il delitto di furto aggravato fa parte dei reati che giustificano l’acquisizione di tabulati telefonici presso il fornitore di servizi di comunicazione elettronica,